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The family odyssey of Larry Sultan

Francesco Rombaldi
Yogurt Curator

reading time: 3′

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Il Larry Sultan che si approcciò a Pictures from Home veniva da un’operazione di ricerca impossibile: mappare milioni di fotografie appartenenti agli archivi dell’industria aerospaziale, per un lavoro di riappropriazione dell’immagine e di riassegnazione semantica ambizioso.  La ricerca si condensò in una narrazione di 59 fotografie, poi editata in The Evidence con l’amico e co-autore Mike Mandel.

Sembra quindi la conseguenza di un lavoro così logorante, ricercare il conforto delle proprie radici. La letteratura è infatti densa di viaggi impervi e di ritorni al proprio tessuto familiare. Ma spesso la realtà mal digerisce la consolante retorica del Buon Ritorno. E ci si ritrova cambiati, cresciuti, schiacciati nelle proprie proiezioni e in quelle altrui.

Pictures From Home prima ancora che un impeccabile progetto fotografico, è un ponte emotivo. Tra Sultan e il suo vissuto.  È il tentativo di usare la propria arte come strumento empatico, per documentare, ma anche per percepire nuovamente i propri affetti, i propri genitori.

In un intimo lavoro documentario durato oltre 10 anni,  Larry Sultan raccoglie le tracce del suo passato.
Frames di vecchi filmati domestici, lettere e ricordi vanno a inframezzare la pulizia e la suggestione delle immagini scattate agli anziani genitori.

Ma è un sofisticato costrutto quello che vive nelle sue fotografie.
Padre e madre duettano davanti all’obiettivo del figlio, rimettendo in scena la loro quotidianità. E la perturbante rielaborazione del loro rapporto a favor di camera, diventa per l’autore l’occasione di riviverlo, decifrarlo, riassimilarlo.

Pictures from home è anche lo spaccato di un’America conservatrice e borghese. Reaganiana e patinata. Quell’America dal trucco pesante e le scarpe lucide che dai campi da golf ha cercato di controllare l’occidente economico.

E se il padre di Sultan è un attore iconico di questo immaginario, la madre ha la beltà sbiadita e cotonata di un ex reginetta di provincia.

Si può intravedere nella rappresentazione di questi archetipi una sottile denuncia, uno scontro generazionale e culturale, mitigato però dagli sguardi intensi che incontrano l’obiettivo, raccontando momenti familiari di placida distanza o di semplice abbandono, nella contemplazione dei propri ricordi. Quella di Sultan è una fotografia che non riesce a non essere indulgente, nonostante l’affilatura della sua sensibilità documentaria.

Pictures From Home, in fondo,  è una danza domestica, mossa dalla musica di un’emotività forse non più frenetica ma neanche risolta pienamente.

Il lascito di Larry Sultan con questo libro è totale: dal microcosmo di un panorama domestico, al carattere contraddittorio di una nazione complessa.
E ci ricorda come un tema,  seppur apparentemente banale, può essere rivestito da una struttura autoriale e narrativa straordinaria.

“What drives me to continue this work is difficult to name. It has more to do with love than with sociology. With being a subject in the drama rather than a witness.”
Larry Sultan

Image courtesy by Mack Books